e...

e...
sempre

lunedì 13 agosto 2012

dai che risate ieri sera, da un pezzo non ridevo così tanto. un amico per i suoi 60 anni ha ricevuto in regalo una pillola blu che ... dura 15 giorni. da lì non vi posso dire e raccontare: dalle porte presunte scassate tutte, a femmine in fila e così via...ma che ridere che ridere...auguro a tutti una serata di risate, anzi magicamente ve la regalo...poco importa il tema.

domenica 12 agosto 2012

giorni fa

giorni fa un amico pubblica un link. E' la frase di uno famoso e saggio di cui non ricordo il nome. Dice che tante meravigliose persone vivono felici da sole a casa perché non trovano loro eguali. Non l'ho condiviso perché non mi sento meravigliosa, magari. Adoro, di questi tempi, stare da sola in casa. felice grossomodo.

venerdì 11 maggio 2012

caro blog

caro blog,
trascurato.
Autunno a Primavera,
in penombra,
quasi alle soglie d'estate,
di albe e fine tramonto:
le ore sognate.
Immagino la tua pelle
profumata di sole,
in una stanza senza parole,
solo respiri,
e questo
io ho capito:
è nostra.
E comunque vada,
ci accompagna.

domenica 22 aprile 2012

io?


..io?
non manca una virgola, un momento, un colore, l'unico gesto, una carezza, un' espressione di occhi che sfiorano e suoni visti. Ho scritto tutto, nel momento in cui accadeva, quasi una diretta. Ho riletto e colta la differenza tra annotare e invece graffiare mondi squassanti sul bianco di un foglio. 

venerdì 6 aprile 2012

Vuoto

Vuoto è maestro in giorni tristi.
Mi sveglio o vado a letto: i pensieri soliti affievoliscono e vedo e sento il Vuoto che è un tipo senza passione. Da una vita lo sfuggo, anche se, a suo modo, mi è stato amico; perché pur di soffocarlo mi sono dedicata e imparato cose.
Quando torna io lo odio.
Ma.
L'altro giorno o mattina o notte o mentre cucinavo o pulivo, non mi ricordo, immersa in quella nebbia stolida e senza colore tipica della sua presenza assente, improvvisamente gli ho detto:
- Ok. Vieni fuori, fatti vedere, cedo, mi arrendo e abbandono a te.-
E lui:- Ti manca.-
E io:- Sì, questo lo so. Ora voglio vedere come si sta nel tuo nulla, somma di tanti buchi scavati da errori, mancanze, ingenuità, ignoranza. Non importa. Dai prendimi, vediamo come sei.-
E se n'è andato lasciandomi in regalo giorni felici. Anche ora.
E se torna; e lo farà, so che lo farà; io mi fermo, lo guardo in faccia, mi ci perdo e dico:-Sì, sei qui. Prova a farmi fuori gran figlio di puttana!-
Ridacchiando se ne andrà.

domenica 25 marzo 2012

Di domenica

Di domenica, ancora coricata e frastornata dall'ora legale, mi godo questo riposo. Io solitaria , ci penso e ripenso a questa mia necessità, sensata quando sto fuori e rientro dopo in tana. Starci sempre é memoria di abitudini apprese e concentrate in una risposta necessaria al passato.

domenica 18 marzo 2012

........

Bello sedersi a scrivere senza sapere di cosa...sicura che le parole arriveranno perché non smettono mai di frullare in testa. Bellagiornata kindlestrepitoso  filmdiieriserabellissimo ilraccontoaspetta iononaspettoilracconto leamiche miofigliotornachecucino illustroilraccontoohlagoduriarimandataperimieitempistretti e così via

martedì 13 marzo 2012

ode al calzerotto

ODE AL CALZEROTTO
Con questo freddo,
appena t'indosso,
somigli di più a un bel pensiero,
che a trama grossa di lana
quale sei.
E mentre mi scaldi,
ricordo un tempo tenero e nascosto,
tra quelli strepitosi.

sabato 10 marzo 2012

bere

Sbronzarsi, nella religione ebraica, è consigliato e anzi prescritto per il Carnevale. L'alcol abbassando il ciarpame raziosociale libera verità importantissime. Ovvio che non è il solo modo di accedere a stati alterati di ...conoscenza. Chi ha coraggio o disperazione può andarsi a leggere ' L'albero proibito della conoscenza' appunto, di Igor Sibaldi e scegliere di provare o no il percorso strano che c'è descritto dentro. Nel mio piccolo, pratico quel tipo di meditazione fantasiosa da nove anni, mi ha dato vita e guarigione...anche se devo dire che più che per amore di me, a quel tempo separato e distrutto, ho intrapreso quell' avventura per l'amore dei i miei due figli.
Si può cominciare o smettere di bere o mangiare troppo o fumare: solo per amore comunque. E' l'unico vero antidoto che conosco contro sventure vulnerabilità debolezze, sensibilità umana. Cosa c'entra la sensibilità umana? In alcuni è più forte in altri meno. Poeti/e artisti/e e poetastri/e sono più esposti alle debolezze per il contrasto squilibrato tra ciò che hanno dentro e quello che vedono fuori. Così tendono a rimirarsi nel Bello, dallo specchio di un vetro di bottiglia. Attenzione Narcisi e Narcise. Me compresa, è ovvio.

giovedì 1 marzo 2012

in difesa

muore Lucio. mi sento gli occhi stanchi, molto. ci penso. ricordo. strano come l'essere stremati somigli a una sbronza leggerina, da birra chiara. Senza rimorso, nessuna paura: ieri come fosse ora non dimentico.

giovedì 23 febbraio 2012

Melly

C'è un personaggio cane nel mio racconto 'La cicala'. Quando è uscita fuori dalle righe si è presentata:- Mi chiamo MellyBau- ha detto.- e così ho scritto. Dopo qualche giorno, volendo fare bella figura, una figura maschia, ho deciso di cambiare il nome a MellyBau perchè suonava sdolcinato: -Ti chiami Lara adesso, come il mio cane indimenticabile.- Melly non ha risposto, ma da mora che era, ha cominciato a sbollire verso il grigio. Io ho fatto finta di nulla e tirato dritto. E lei ha smesso di abbaiare. Io l'ho ignorata. E Melly non giocava più, nemmeno con Thomàs.
Questo era troppo.
Mi sono vista costretta a riconsiderare il caso.
- E va bene: Lara era un'altro tipo- ho ammesso- un pastore tedesco con petit gris. Invece tu sei una trovatella. Che ne dici di Giade? Il racconto sta appeso a un filo verde, quindi...- Lei non risponde, scodinzola appena, più per compiacermi che altro temo, così rincaro la dose:- Melly Bau sa di dolciastro. Tu sei un tipo tosto! - Il cane mi volta le spalle, esce dal racconto, va a nascondersi da qualche parte e io non la trovò più. Cedo. Cancello Giade e scrivo Melly Bau. Lei riappare subito abbaiando da portarsi via la testa. Ma tu vedi che roba.

mercoledì 22 febbraio 2012

scrivo

Scrivere con la musica in sottofondo è un'altra cosa: frequenze allacciate in algoritmi, soluzioni al tema, spirali che si avvolgono risucchiando i miei personaggi nella loro storia che si va componendo. I suoni mi aiutano a tracciare momenti inediti che stranamente già conosco ma non colgo nell'ordinario. Al ritmo giusto immagini grigie si colorano respirano, vengono in vita rivelando altri particolari a sorpresa. Amo la musica più del cioccolato.

domenica 19 febbraio 2012

momenti

Ci sono momenti per dire, inventare, lasciarsi cogliere impreparati dall'intuizione e sognare e immaginare. Altri per limare rifinire completare. Questi ultimi sono un pò lisci come capelli piastrati e pizze senza sale. Quindi la mia domenica 'non ispirata' corregge aggiusta studia. Insipida. Nuove scoperte indistinte cominciano a presentarsi all'orizzonte sotto forma di foschia. Si trasformeranno in nuvole da raccontare o sfumeranno? Ben poco è limpido del cielo, così penso ossessivamente all'Estate.

lunedì 13 febbraio 2012

lui

Mi sveglio e prima ancora di pensare so che non c'è. Divago e mi trattengo ai margini di quel clou. Alzata, lavata e, stavo per scrivere, stirata; ma non è vero perché sono riccia, osservo il nulla. Più tardi, al supermercato, una forza ultraterrena, ho pochi soldi, mi spinge nel settore libri dove mi perdo. Il tempo batte in altro modo ed è una bella sensazione. Scelgo due Titoli in offerta speciale. Uno stava nascosto e incastrato tra altri, in pratica l'ho dissepolto ma so che è quello che mi serve, subito. A sera lui c'è, il libro nuovo, ed è in compagnia e anche il giorno dopo. Il vuoto sparisce. Un nuovo amico scrittore da esplorare.

domenica 12 febbraio 2012

va detto

Per cominciare un muro di difesa: 'quello che per uomini e donne nella Preistoria era magico, oggi è scienza'. In seconda: risveglio senza desideri, deserto privo di sabbia e cactus, nemmeno un insetto straevoluto, arido spinto insomma. Alla terza: ricordo di letture intorno alle migliaia di righe, sempre in numeri primi. In quarta:proviamo a formulare i pari, 2 escluso. Accendo due candele (incongruamente), le accendo davanti a un Dio vago e scrivo, prima in brutta, poi in bella su un post it cosa desidero. In V, si avvera pulsa e vive nel giro di un'ora. Va detto. Per gli scienziati.

giovedì 2 febbraio 2012

Trama

Riprendo il racconto che sto scrivendo. L'ho trascurato per un po. L'ultima volta che ci ho lavorato ho aggiunto atmosfere, fatti nuovi e vicini alle invenzioni e atmosfere che voglio raccontare. Inizio a leggere con una sensazione di piacevole aspettativa. Invece m'imbatto solo nella trama, cioè quel tessuto di supporto, come a quadretti, su cui spiccano ancora pochi fili colorati e forse manco annodati.
Invece io 'vedo' già i miei personaggi, sento col loro sentire, ho il loro olfatto e le loro senzazioni sulla mia pelle e i colori e le emozioni che li circondano...Purtroppo leggendomi mi rendo conto che il bello della mia storia o almeno quello che chiamo così è rimasto nella mia testa e ben lontano dal prendere vita con le parole. Questa distanza tra la mia ispirazione e il tentativo di farla vivere sulle pagine mi scombussola e pone interrogativi.  So che non tanto la vicenda, ma la scrittura in sè mi riflette più di uno specchio. E mi chiedo perchè ci giro tanto intorno alle cose prima di tuffarmi dentro.
Il racconto ha due protagonisti: Suzanne, che ha la ventura di nascere sosia di Barbie ( la famosa bambola Mattel); e Laurent, un uomo in crisi di coscienza. Diventano dirimpettai e senza mai incontrarsi; le loro vite s'incanalano su un binario simile quasi per risonanza.

venerdì 27 gennaio 2012

per

Frizzava 
un Autunno.
Nemmeno una,
di foglie morte,
anzi sembravano 
vestite d'oro come frutti
e dondolavano
sui rami.

mercoledì 25 gennaio 2012

Casino

Pensieri verdolini: mi ci vedo attraverso, bipede e contraddittoria. Che Casotto. Metto insieme pezzi, li perdo e me ne stupisco pure, mi chiedo: ma come ho fatto? Dio il Casino. In genere è per via della musica che ha potere su di me e mi trascina. Prendo questa Me per le cornette giulive che ha in fronte; e lei sfugge lo stesso perchè è debole, ed è debole perché impulsiva. Casinotto. La saggezza no eh? Speriamo mi si voglia bene lo stesso. Ah il Casetto.

martedì 24 gennaio 2012

una manina...bellissima

Il chirurgo stava eseguendo un difficile intervento al bimbo, affetto da schiena bifida, nella cavità intrauterina perchè nascesse sano; quando improvvisamente il piccolo ha tirato fuori una manina e l'ha stretta intorno al dito del medico. L'operazione è riuscitaa al 100% e ora il minuscolo paziente di allora vive una vita da ragazzino, normalissima.

venerdì 20 gennaio 2012

poesia

La poesia è un luogo fisico. Dentro, c'è musica anche. Dà alle parole, morbidezza da plaid. Se il freddo s'insinua lo stesso, giusto, si manifesta ai piedi. Non esistono calzini tanto spessi da scaldare quelle piccole dita a corolla intorno alle orme.
 A volte.

sabato 14 gennaio 2012

La leggenda dell'aquila

Una leggenda indiana dice che l'aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40, dovrà prendere una decisione difficile.

A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e
non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco,
allungato e appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate e appesantite
dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto.

Volare è ormai difficile.
L'aquila ha solo due alternative : lasciarsi
morire, o affrontare un doloroso processo di rinnovamento,
lungo ben 150 giorni.

Volerà allora in cima a una montagna, si ritirerà su
un nido inaccessibile, addossato a una parete rocciosa, un luogo da
cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro.

Trovato questo luogo, l'aquila comincerà a sbattere il
becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio
il dolore di tale operazione.

Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco.
Con questo, strapperà uno a uno, incurante del dolore, i vecchi
artigli.
Quando ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il
becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una.

Quando rinasceranno le nuove penne la nuova aquila
si lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a
vivere per altri 30 anni.

martedì 10 gennaio 2012

libromàgia

Io e i libri: amore dato e ricambiato attraverso segni: ricevuti e inviati stilando un indice delle pagine più belle, e stelline, chiocciole e strane frecce che sembrano pesci, accanto ai capoversi letti e riletti. 
Ieri sera ho finito 'Il quaderno di Maya' di Isabel Allende. Mi è piaciuto tanto. Non consiglio i libri di cui m'innamoro perché penso che ognuno trova da solo ciò che sta a cuore; anche nel caso di trattati, saggi, non importa il genere. Succede e basta, Quando, per esempio, sentendone parlare o in giro per librerie, una specie d'istinto guida verso una copertina un titolo un nome. Leggi la prima pagina o ne apri una a caso e afferri subito lo scritto senza pensare troppo al prezzo: quel libro 'deve' essere tuo, perché è lui. Un colpo di fulmine cartaceo che ti ha scelto cadendoti in testa ( è successo davvero a un' amica che ha scoperto così lo strano di cui non riusciva a capacitarsi), o che, a lungo cercato, ti compare davanti all'improvviso, e tu  stremata dalla ricerca, non ci pensavi più. 
Questo è uno dei momenti più belli: quando un desiderio si realizza a sorpresa nella vita vera come in quella virtuale libresca. Chissà quale delle due è reale. 
Ad ogni modo leggendo 'Maya'  ho scoperto che il < Il libro rosso> di C.G. Jung è stato pubblicato nel 2009 da Boringheri, dopo anni di reclusione in cassaforte imposta dagli eredi del grandissimo psicologo. Sapevo della sua esistenza e l'avevo cercato senza trovarlo, perché mi piace dissotterrare misteri. Oggi me lo vado a comprare o lo ordino. Sono emozionata come per un appuntamento importante. 

sabato 7 gennaio 2012

Grazie.

Grazie mille mille a chi mi segue e scusate se non rispondo adeguatamente, ancora non ho dimestichezza con gli strumenti di questo blog, ma adoro comporlo, progettarlo scoprirlo scriverlo e condividerlo. A presto. Un abbraccio.

venerdì 6 gennaio 2012

storia di un ladro

Un imprenditore mediopiccolo, per disperazione o bramosia decide di falsificare il bilancio delle sue attività per pagare meno tasse. Ma non vuole correre rischi, che ci sono e penali. Il re (dei ladri) si audepenalizza il falso in bilancio e sfugge alla galera. Nel regno l'impunità diventa legge controfirmata dal suo presidente.Al nostro imprenditore mediopiccolo gli viene quasi da piangere per la felicità e falsifica i suoi numeri a tutto spiano pacificato e contento. Moltiplichiamo il suo sollievo, x centinaia di migliaia tra grandi medie e piccole imprese e oggi non avremmo un debito pubblico così. 
Voterò chi abroga questa, chiamata, legge

ricetta contro la durezza auricolare

giovedì 5 gennaio 2012

orecchie e orecchiette

ORECCHIE
E' sacrosanto aspettarsi l'incontro con orecchie grandi e lunghe capaci di ascoltare. Non tutte le orecchie imparano a farlo o addirittura lo dimenticano, le smandrappate! 
I padiglioni auricolari curiosi conservano  la sensibilità uditiva naturale e la usano per imparare. Essi sono in grado di cogliere una gamma variegata di suoni e lo desiderano. Una volta memorizzati i ritornelli ne cercano nuovi servendosi di punti interrogativi rivolti a se e ad altri colleghi orecchi.
Le capacità uditive delle orecchie narcisiste sono circoscritte alla voce del loro capo. Non ascoltano anche se sembra di sì, né comunicano quando parlano. Si esibiscono. Se informate, colgono solo i titoli. Imitano l'empatia vibrando leggermente o la recitano, perché ignorandone il senso la scambiano per orecchino. 
I padiglioni auricolari narcisi adorano dire: gioia e tesoro drizzandosi (questo lo fanno anche le orecchie curiose, basta cogliere le quasi impercettibili differenze di drizzamento).
Alla fin fine, ma dai, le orecchiette narcise sono incolpevoli come lattanti col biberon e pretendono la massima attenzione nel bisogno, poi mollano. Non è per cattiveria, sono simpatiche affascinanti e... Narcise. :-)


ORECCHIETTE CON CIME DI RAPA
Io le faccio così: faccio bollire le cime di rapa e conservo il liquido di cottura in cui poi cucino le orecchiette. Nel frattempo, in una padella metto olio di oliva, uno spicchio d'aglio e peperoncino. Prima che l'aglio si tosti lo tolgo e aggiungo la verdura cotta scolata e spezzettata,  2 0 3 alici (che squagliano in cottura.) Scolo la pasta e la faccio saltare con le verdure stufate. Aggiungo parmigiano, mollica abbrustolita e porto a tavola.









martedì 3 gennaio 2012

oggi


La bolla di sapone, fluttua.
Punta dal mio spillo, scompare con un plop;
io che m'ero coccolata dentro
cado, lenta lenta,
a occhi chiusi.
Quando tocco terra, mi guardo attorno:
deserto grigio sotto cielo di piombo.
'Ma che bello che sei, io ti distruggo'
gli dico;
e faccio e penso fesserie,
cioè nulla 
niente di niente 
e nulla di niente.
Mentre arranco, per una via d'uscita,
dai forza, macchè,
vedo accanto a me, e lì solo, ciuffi d'erba
in piccole pozze d'acqua pronte a evaporare.
E lo so da dietro gli occhi: di quelle piantine,
mai sparite loro, fin dall'inizio,
le mie pupille sì.
Le annaffio. Che non diventino deserto.

lunedì 2 gennaio 2012

dialogo

F.: vienici e basta
C.: non mi va, lo sai che sono un' orsa
F.: no, sei cretina
C.:  ; -))))))))))