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sempre

venerdì 6 aprile 2012

Vuoto

Vuoto è maestro in giorni tristi.
Mi sveglio o vado a letto: i pensieri soliti affievoliscono e vedo e sento il Vuoto che è un tipo senza passione. Da una vita lo sfuggo, anche se, a suo modo, mi è stato amico; perché pur di soffocarlo mi sono dedicata e imparato cose.
Quando torna io lo odio.
Ma.
L'altro giorno o mattina o notte o mentre cucinavo o pulivo, non mi ricordo, immersa in quella nebbia stolida e senza colore tipica della sua presenza assente, improvvisamente gli ho detto:
- Ok. Vieni fuori, fatti vedere, cedo, mi arrendo e abbandono a te.-
E lui:- Ti manca.-
E io:- Sì, questo lo so. Ora voglio vedere come si sta nel tuo nulla, somma di tanti buchi scavati da errori, mancanze, ingenuità, ignoranza. Non importa. Dai prendimi, vediamo come sei.-
E se n'è andato lasciandomi in regalo giorni felici. Anche ora.
E se torna; e lo farà, so che lo farà; io mi fermo, lo guardo in faccia, mi ci perdo e dico:-Sì, sei qui. Prova a farmi fuori gran figlio di puttana!-
Ridacchiando se ne andrà.

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