e...

e...
sempre

giovedì 23 febbraio 2012

Melly

C'è un personaggio cane nel mio racconto 'La cicala'. Quando è uscita fuori dalle righe si è presentata:- Mi chiamo MellyBau- ha detto.- e così ho scritto. Dopo qualche giorno, volendo fare bella figura, una figura maschia, ho deciso di cambiare il nome a MellyBau perchè suonava sdolcinato: -Ti chiami Lara adesso, come il mio cane indimenticabile.- Melly non ha risposto, ma da mora che era, ha cominciato a sbollire verso il grigio. Io ho fatto finta di nulla e tirato dritto. E lei ha smesso di abbaiare. Io l'ho ignorata. E Melly non giocava più, nemmeno con Thomàs.
Questo era troppo.
Mi sono vista costretta a riconsiderare il caso.
- E va bene: Lara era un'altro tipo- ho ammesso- un pastore tedesco con petit gris. Invece tu sei una trovatella. Che ne dici di Giade? Il racconto sta appeso a un filo verde, quindi...- Lei non risponde, scodinzola appena, più per compiacermi che altro temo, così rincaro la dose:- Melly Bau sa di dolciastro. Tu sei un tipo tosto! - Il cane mi volta le spalle, esce dal racconto, va a nascondersi da qualche parte e io non la trovò più. Cedo. Cancello Giade e scrivo Melly Bau. Lei riappare subito abbaiando da portarsi via la testa. Ma tu vedi che roba.

mercoledì 22 febbraio 2012

scrivo

Scrivere con la musica in sottofondo è un'altra cosa: frequenze allacciate in algoritmi, soluzioni al tema, spirali che si avvolgono risucchiando i miei personaggi nella loro storia che si va componendo. I suoni mi aiutano a tracciare momenti inediti che stranamente già conosco ma non colgo nell'ordinario. Al ritmo giusto immagini grigie si colorano respirano, vengono in vita rivelando altri particolari a sorpresa. Amo la musica più del cioccolato.

domenica 19 febbraio 2012

momenti

Ci sono momenti per dire, inventare, lasciarsi cogliere impreparati dall'intuizione e sognare e immaginare. Altri per limare rifinire completare. Questi ultimi sono un pò lisci come capelli piastrati e pizze senza sale. Quindi la mia domenica 'non ispirata' corregge aggiusta studia. Insipida. Nuove scoperte indistinte cominciano a presentarsi all'orizzonte sotto forma di foschia. Si trasformeranno in nuvole da raccontare o sfumeranno? Ben poco è limpido del cielo, così penso ossessivamente all'Estate.

lunedì 13 febbraio 2012

lui

Mi sveglio e prima ancora di pensare so che non c'è. Divago e mi trattengo ai margini di quel clou. Alzata, lavata e, stavo per scrivere, stirata; ma non è vero perché sono riccia, osservo il nulla. Più tardi, al supermercato, una forza ultraterrena, ho pochi soldi, mi spinge nel settore libri dove mi perdo. Il tempo batte in altro modo ed è una bella sensazione. Scelgo due Titoli in offerta speciale. Uno stava nascosto e incastrato tra altri, in pratica l'ho dissepolto ma so che è quello che mi serve, subito. A sera lui c'è, il libro nuovo, ed è in compagnia e anche il giorno dopo. Il vuoto sparisce. Un nuovo amico scrittore da esplorare.

domenica 12 febbraio 2012

va detto

Per cominciare un muro di difesa: 'quello che per uomini e donne nella Preistoria era magico, oggi è scienza'. In seconda: risveglio senza desideri, deserto privo di sabbia e cactus, nemmeno un insetto straevoluto, arido spinto insomma. Alla terza: ricordo di letture intorno alle migliaia di righe, sempre in numeri primi. In quarta:proviamo a formulare i pari, 2 escluso. Accendo due candele (incongruamente), le accendo davanti a un Dio vago e scrivo, prima in brutta, poi in bella su un post it cosa desidero. In V, si avvera pulsa e vive nel giro di un'ora. Va detto. Per gli scienziati.

giovedì 2 febbraio 2012

Trama

Riprendo il racconto che sto scrivendo. L'ho trascurato per un po. L'ultima volta che ci ho lavorato ho aggiunto atmosfere, fatti nuovi e vicini alle invenzioni e atmosfere che voglio raccontare. Inizio a leggere con una sensazione di piacevole aspettativa. Invece m'imbatto solo nella trama, cioè quel tessuto di supporto, come a quadretti, su cui spiccano ancora pochi fili colorati e forse manco annodati.
Invece io 'vedo' già i miei personaggi, sento col loro sentire, ho il loro olfatto e le loro senzazioni sulla mia pelle e i colori e le emozioni che li circondano...Purtroppo leggendomi mi rendo conto che il bello della mia storia o almeno quello che chiamo così è rimasto nella mia testa e ben lontano dal prendere vita con le parole. Questa distanza tra la mia ispirazione e il tentativo di farla vivere sulle pagine mi scombussola e pone interrogativi.  So che non tanto la vicenda, ma la scrittura in sè mi riflette più di uno specchio. E mi chiedo perchè ci giro tanto intorno alle cose prima di tuffarmi dentro.
Il racconto ha due protagonisti: Suzanne, che ha la ventura di nascere sosia di Barbie ( la famosa bambola Mattel); e Laurent, un uomo in crisi di coscienza. Diventano dirimpettai e senza mai incontrarsi; le loro vite s'incanalano su un binario simile quasi per risonanza.