e...

e...
sempre

venerdì 27 gennaio 2012

per

Frizzava 
un Autunno.
Nemmeno una,
di foglie morte,
anzi sembravano 
vestite d'oro come frutti
e dondolavano
sui rami.

mercoledì 25 gennaio 2012

Casino

Pensieri verdolini: mi ci vedo attraverso, bipede e contraddittoria. Che Casotto. Metto insieme pezzi, li perdo e me ne stupisco pure, mi chiedo: ma come ho fatto? Dio il Casino. In genere è per via della musica che ha potere su di me e mi trascina. Prendo questa Me per le cornette giulive che ha in fronte; e lei sfugge lo stesso perchè è debole, ed è debole perché impulsiva. Casinotto. La saggezza no eh? Speriamo mi si voglia bene lo stesso. Ah il Casetto.

martedì 24 gennaio 2012

una manina...bellissima

Il chirurgo stava eseguendo un difficile intervento al bimbo, affetto da schiena bifida, nella cavità intrauterina perchè nascesse sano; quando improvvisamente il piccolo ha tirato fuori una manina e l'ha stretta intorno al dito del medico. L'operazione è riuscitaa al 100% e ora il minuscolo paziente di allora vive una vita da ragazzino, normalissima.

venerdì 20 gennaio 2012

poesia

La poesia è un luogo fisico. Dentro, c'è musica anche. Dà alle parole, morbidezza da plaid. Se il freddo s'insinua lo stesso, giusto, si manifesta ai piedi. Non esistono calzini tanto spessi da scaldare quelle piccole dita a corolla intorno alle orme.
 A volte.

sabato 14 gennaio 2012

La leggenda dell'aquila

Una leggenda indiana dice che l'aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40, dovrà prendere una decisione difficile.

A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e
non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco,
allungato e appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate e appesantite
dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto.

Volare è ormai difficile.
L'aquila ha solo due alternative : lasciarsi
morire, o affrontare un doloroso processo di rinnovamento,
lungo ben 150 giorni.

Volerà allora in cima a una montagna, si ritirerà su
un nido inaccessibile, addossato a una parete rocciosa, un luogo da
cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro.

Trovato questo luogo, l'aquila comincerà a sbattere il
becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio
il dolore di tale operazione.

Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco.
Con questo, strapperà uno a uno, incurante del dolore, i vecchi
artigli.
Quando ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il
becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una.

Quando rinasceranno le nuove penne la nuova aquila
si lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a
vivere per altri 30 anni.

martedì 10 gennaio 2012

libromàgia

Io e i libri: amore dato e ricambiato attraverso segni: ricevuti e inviati stilando un indice delle pagine più belle, e stelline, chiocciole e strane frecce che sembrano pesci, accanto ai capoversi letti e riletti. 
Ieri sera ho finito 'Il quaderno di Maya' di Isabel Allende. Mi è piaciuto tanto. Non consiglio i libri di cui m'innamoro perché penso che ognuno trova da solo ciò che sta a cuore; anche nel caso di trattati, saggi, non importa il genere. Succede e basta, Quando, per esempio, sentendone parlare o in giro per librerie, una specie d'istinto guida verso una copertina un titolo un nome. Leggi la prima pagina o ne apri una a caso e afferri subito lo scritto senza pensare troppo al prezzo: quel libro 'deve' essere tuo, perché è lui. Un colpo di fulmine cartaceo che ti ha scelto cadendoti in testa ( è successo davvero a un' amica che ha scoperto così lo strano di cui non riusciva a capacitarsi), o che, a lungo cercato, ti compare davanti all'improvviso, e tu  stremata dalla ricerca, non ci pensavi più. 
Questo è uno dei momenti più belli: quando un desiderio si realizza a sorpresa nella vita vera come in quella virtuale libresca. Chissà quale delle due è reale. 
Ad ogni modo leggendo 'Maya'  ho scoperto che il < Il libro rosso> di C.G. Jung è stato pubblicato nel 2009 da Boringheri, dopo anni di reclusione in cassaforte imposta dagli eredi del grandissimo psicologo. Sapevo della sua esistenza e l'avevo cercato senza trovarlo, perché mi piace dissotterrare misteri. Oggi me lo vado a comprare o lo ordino. Sono emozionata come per un appuntamento importante. 

sabato 7 gennaio 2012

Grazie.

Grazie mille mille a chi mi segue e scusate se non rispondo adeguatamente, ancora non ho dimestichezza con gli strumenti di questo blog, ma adoro comporlo, progettarlo scoprirlo scriverlo e condividerlo. A presto. Un abbraccio.

venerdì 6 gennaio 2012

storia di un ladro

Un imprenditore mediopiccolo, per disperazione o bramosia decide di falsificare il bilancio delle sue attività per pagare meno tasse. Ma non vuole correre rischi, che ci sono e penali. Il re (dei ladri) si audepenalizza il falso in bilancio e sfugge alla galera. Nel regno l'impunità diventa legge controfirmata dal suo presidente.Al nostro imprenditore mediopiccolo gli viene quasi da piangere per la felicità e falsifica i suoi numeri a tutto spiano pacificato e contento. Moltiplichiamo il suo sollievo, x centinaia di migliaia tra grandi medie e piccole imprese e oggi non avremmo un debito pubblico così. 
Voterò chi abroga questa, chiamata, legge

ricetta contro la durezza auricolare

giovedì 5 gennaio 2012

orecchie e orecchiette

ORECCHIE
E' sacrosanto aspettarsi l'incontro con orecchie grandi e lunghe capaci di ascoltare. Non tutte le orecchie imparano a farlo o addirittura lo dimenticano, le smandrappate! 
I padiglioni auricolari curiosi conservano  la sensibilità uditiva naturale e la usano per imparare. Essi sono in grado di cogliere una gamma variegata di suoni e lo desiderano. Una volta memorizzati i ritornelli ne cercano nuovi servendosi di punti interrogativi rivolti a se e ad altri colleghi orecchi.
Le capacità uditive delle orecchie narcisiste sono circoscritte alla voce del loro capo. Non ascoltano anche se sembra di sì, né comunicano quando parlano. Si esibiscono. Se informate, colgono solo i titoli. Imitano l'empatia vibrando leggermente o la recitano, perché ignorandone il senso la scambiano per orecchino. 
I padiglioni auricolari narcisi adorano dire: gioia e tesoro drizzandosi (questo lo fanno anche le orecchie curiose, basta cogliere le quasi impercettibili differenze di drizzamento).
Alla fin fine, ma dai, le orecchiette narcise sono incolpevoli come lattanti col biberon e pretendono la massima attenzione nel bisogno, poi mollano. Non è per cattiveria, sono simpatiche affascinanti e... Narcise. :-)


ORECCHIETTE CON CIME DI RAPA
Io le faccio così: faccio bollire le cime di rapa e conservo il liquido di cottura in cui poi cucino le orecchiette. Nel frattempo, in una padella metto olio di oliva, uno spicchio d'aglio e peperoncino. Prima che l'aglio si tosti lo tolgo e aggiungo la verdura cotta scolata e spezzettata,  2 0 3 alici (che squagliano in cottura.) Scolo la pasta e la faccio saltare con le verdure stufate. Aggiungo parmigiano, mollica abbrustolita e porto a tavola.









martedì 3 gennaio 2012

oggi


La bolla di sapone, fluttua.
Punta dal mio spillo, scompare con un plop;
io che m'ero coccolata dentro
cado, lenta lenta,
a occhi chiusi.
Quando tocco terra, mi guardo attorno:
deserto grigio sotto cielo di piombo.
'Ma che bello che sei, io ti distruggo'
gli dico;
e faccio e penso fesserie,
cioè nulla 
niente di niente 
e nulla di niente.
Mentre arranco, per una via d'uscita,
dai forza, macchè,
vedo accanto a me, e lì solo, ciuffi d'erba
in piccole pozze d'acqua pronte a evaporare.
E lo so da dietro gli occhi: di quelle piantine,
mai sparite loro, fin dall'inizio,
le mie pupille sì.
Le annaffio. Che non diventino deserto.

lunedì 2 gennaio 2012

dialogo

F.: vienici e basta
C.: non mi va, lo sai che sono un' orsa
F.: no, sei cretina
C.:  ; -))))))))))