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sempre

giovedì 2 febbraio 2012

Trama

Riprendo il racconto che sto scrivendo. L'ho trascurato per un po. L'ultima volta che ci ho lavorato ho aggiunto atmosfere, fatti nuovi e vicini alle invenzioni e atmosfere che voglio raccontare. Inizio a leggere con una sensazione di piacevole aspettativa. Invece m'imbatto solo nella trama, cioè quel tessuto di supporto, come a quadretti, su cui spiccano ancora pochi fili colorati e forse manco annodati.
Invece io 'vedo' già i miei personaggi, sento col loro sentire, ho il loro olfatto e le loro senzazioni sulla mia pelle e i colori e le emozioni che li circondano...Purtroppo leggendomi mi rendo conto che il bello della mia storia o almeno quello che chiamo così è rimasto nella mia testa e ben lontano dal prendere vita con le parole. Questa distanza tra la mia ispirazione e il tentativo di farla vivere sulle pagine mi scombussola e pone interrogativi.  So che non tanto la vicenda, ma la scrittura in sè mi riflette più di uno specchio. E mi chiedo perchè ci giro tanto intorno alle cose prima di tuffarmi dentro.
Il racconto ha due protagonisti: Suzanne, che ha la ventura di nascere sosia di Barbie ( la famosa bambola Mattel); e Laurent, un uomo in crisi di coscienza. Diventano dirimpettai e senza mai incontrarsi; le loro vite s'incanalano su un binario simile quasi per risonanza.

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